Versare l’olio su un cibo è uno dei gesti d’amore più grandi che si possa compiere. Perché l’olio porta con sé non solo qualità benefiche, ma l’attenzione per il dettaglio, il legame col territorio, il sapore unico di un condimento che diventa pietanza. L’olio, con la sua centralità nella dieta mediterranea, porta nella quotidianità di noi consumatori il lavoro meticoloso dei tanti coltivatori.
“Pane e olio” è quindi una manifestazione che assume una dimensione umana prima che alimentare, che sviluppa in maniera naturale il concetto di economia circolare, rispetto dell’ambiente e trasmissione di sapere alle generazioni future. Perché l’olio pone attorno a sé la competenza in ogni azione e fa della collaborazione un elemento centrale. Dalla coltivazione degli olivi, alberi secolari che sanno mettere in contatto generazioni diverse, passando per la raccolta delle olive, da sempre momento di condivisione umana, e finendo con i processi di lavorazione, l’olio ha una potenza emozionale fortissima.
L’obiettivo della manifestazione è quello di diventare un appuntamento dove poter non solo dibattere delle qualità dell’olio e far crescere le aziende del territorio, ma anche dare a questo cibo il giusto ruolo anche dal punto di vista delle sensazioni che riesce a sviluppare.